Propulsione e impianti navali
PROPULSIONE NAVALE
Accordo di cooperazione tra Marina Militare Italiana e Marina Militare USA per l’interoperabilitá dei carburanti di nuova generazione per le navi e gli aereomobili
05.04.2014
Testo dell’articolo
Secondo il Segretario della Marina degli Stati Uniti Ray Mabus, la Marina e il Corpo dei Marines si sono dati l’ambizioso obiettivo di utilizzare carburanti per il 50% derivanti da fonti alternative entro il 2020. Nel 2012 la Marina degli Stati Uniti ha presentato la Great Green Fleet, un gruppo navale dotato di mezzi aerei e navali che operano utilizzando fonti energetiche alternative. Questo accordo, significativo e importante, consentirà lo scambio di informazioni e dati tra la Marina Militare Italiana e quella degli Stati Uniti, in modo che possano operare al meglio in futuro, puntando a una minore dipendenza dal petrolio e a una maggiore sicurezza energetica.
La frazione di qualità premium si produrrà in scala industriale presso la Biorefinery ENI di Venezia a partire da maggio 2014. La biorefinery di Venezia è il primo esempio al mondo di raffineria petrolifera convertita per produrre biocarburanti da oli vegetali, anche di seconda e terza generazione: un risultato industriale con importanti ricadute sul territorio, che trasforma il tradizionale sistema della Raffineria in un nuovo ciclo “verde”.
Secondo il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana, Amm. Giuseppe De Giorgi, si tratta di una iniziativa importante nei settori strategici dell’energia e della tutela ambientale che mira a perseguire la piena interoperabilità dei carburanti alternativi per le unità navali delle due Marine, attraverso la condivisione dei risultati delle sperimentazioni. Questo accordo è un passo significativo verso l’incremento della sicurezza energetica, grazie alla minore dipendenza dal petrolio, a una maggiore attenzione all’ecosostenibilità e a una maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento. La nuova famiglia di navi che intendiamo costruire – ha aggiunto l’Ammiraglio – sarà caratterizzata da bassissime emissioni e dalla possibilità di utilizzare carburanti alternativi. Queste navi sono concepite per esprimere le loro capacità di intervento anti inquinamento e di supporto alla popolazione in caso di calamità. Sono il segno tangibile del processo di trasformazione della Marina in senso duale.
La Biorefinery ENI di Venezia (ENI a breve avvierà a Venezia la produzione nazionale di biocarburanti da fonti sostenibili certificate) è la prima raffineria al mondo oggetto di riconversione da raffineria convenzionale a green refinery. Dopo un anno e mezzo di attività per la progettazione, processi autorizzativi, messa in opera modifiche impiantistiche, nel maggio 2014 saranno avviati i nuovi impianti Green con carica vegetale, in attesa della disponibilità nel mercato di feedstock diversi, quali oli di frittura, grassi animali e altri waste del ciclo agricolo.
La Marina Militare italiana è la prima in Europa a sperimentare operativamente il green diesel, in anticipo anche rispetto alla scadenza europea che prevede l’uso del 10% di frazione bio entro il 2020.
Testo redatto su fonte Marina Militare Italiana del 2 aprile 2014
Image credit: Marina Militare Italiana
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IMPIANTI NAVALI
Navi da crociera, RINA lancia un software dedicato al monitoraggio dell’energia non propulsiva: ne ottimizzerà un 10% con un significativo risparmio di carburante
13.03.2014
Testo dell’articolo
Il software è parte della suite InfoSHIP Energy Governance. Sviluppata dal Rina insieme a IB Software&Consulting, monitora i consumi delle diverse aree di attività e servizio, dal condizionamento all’illuminazione, dalle cucine alle lavanderie. Il target da raggiungere viene stabilito considerando i dati di progetto, l’analisi dei dati storici, la permanenza in porto o in navigazione e i fattori esterni che potrebbero influenzare l’operatività dei sistemi di bordo, come stagione, profilo giornaliero, temperatura e umidità e numero di passeggeri.
Il pacchetto ha ovviamente un costo, ma Moretti assicura che “il risparmio è tale da ripagare in meno di un anno l’investimento iniziale”.
Testo redatto su fonte RINA S.p.A. del 10 marzo 2014
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PROPULSIONE NAVALE
NGShiP, il progetto di ricerca industriale di una nave da carico alimentata a GNL per ridurre le emissioni in atmosfera e dotata delle più avanzate tecnologie disponibili
07.03.2014
Testo dell’articolo
Il progetto, cofinanziato da Unione Europea e POR FESR 2007-2013 regione Friuli Venezia Giulia, è il frutto della collaborazione tra Wärtsilä Italia S.p.A. (Capofila) e Università di Trieste, Università di Udine, Consorzio per l’AREA di Ricerca Scientifica e Tecnologica di Trieste, RINA e alcuni partner industriali.
NGShiP nasce dall’esigenza di rispettare le normative internazionali IMO (International Maritime Organization) che prevedono una riduzione notevole degli agenti inquinanti derivanti dalla propulsione navale già nel 2015 nelle zone ECA (Emission Control Area) comprendenti attualmente il Mar Baltico e le coste USA, ma che si amplieranno a breve al Mediterraneo, ad alcuni dei più importanti porti asiatici e nel 2020 al mondo intero.
Le caratteristiche principali della nave progettata da NGShiP sono:
– tipo di nave: Chimichiera a doppia alimentazione da 33.000 DWT
– lunghezza fuori tutto: 176 m
– lunghezza tra le perpendicolari: 168 m
– larghezza massima: 31 m
– altezza di costruzione: 17 m
– immersione: 9,0 m
– stazza lorda: 39.180 t
– portata lorda: 33.000 t
– combustibile: olio combustibile e GNL
– tipo di serbatoio GNL: atmosferico autoportante di tipo B con semibarriera secondaria parziale
– volume serbatoio GNL: 2.750 m3
– velocità: 15 nodi
– autonomia a GNL: 44 giorni (15.750 miglia @ 15 nodi)
– motore principale: Wärtsilä 9L50DF – 8.470 kW
– generatori: 2x Wärtsilä 6L20DF – 1.014 kW @ 1.200 rpm
– generatori ausiliari: celle a combustibile – 400 kW
– sistema di accumulo: batterie al litio – 360 kWh
NGShiP ha realizzato uno studio di fattibilità e di convenienza economica per un impianto a GNL su una nave da carico di medie dimensioni e a lungo raggio, scelta in base ai risultati di uno studio del traffico marittimo e ad un’analisi economica sulle navi ritenute più idonee all’adozione di un impianto propulsivo a gas naturale.
Le principali innovazioni sviluppate dal progetto riguardano la definizione di un layout innovativo di alimentazione, l’adozione di sistemi innovativi di recupero del calore e l’utilizzo di celle a combustibile come generatori elettrici di bordo, alimentate dal BOG (Boil Off Gas) e abbinate a batterie al litio di grande capacità. I risultati in termini di riduzione delle emissioni e dei costi di gestione, conseguente all’aumento dell’efficienza energetica, sono di grande interesse:
– riduzione del 25% delle emissioni di CO2;
– riduzione del 85% delle emissioni di ossidi d’azoto;
– riduzione totale degli ossidi di zolfo e del particolato;
– possibilità per la nave di circolare liberamente nelle zone ECA (Emission Control Area);
– riduzione dei costi di gestione fino al 40% rispetto all’utilizzo di combustibili a basso contenuto di zolfo, un risparmio che può arrivare a oltre 70 M€ nell’arco di vita di una nave;
– payback di soli 3 anni, considerando l’investimento omnicomprensivo di impianto, installazione, manutenzione e carburante.
Nell’ambito del progetto è stato sviluppato uno strumento di calcolo in grado di prevedere l’evoluzione termo-fluidodinamica del GNL nel serbatoio di stoccaggio e nei principali componenti del sistema di trasporto e gassificazione, nonché il methan number del combustibile.
Grazie alla collaborazione del RINA, l’ente italiano di classificazione navale che ha validato NGShiP, sono state rilasciate nuove normative ad integrazione delle attuali che riguardano le soluzioni tecnologiche proposte.
L’attività svolta dal progetto in Friuli Venezia Giulia, una regione particolarmente ricca di ricercatori, ha contribuito ad affinare le competenze locali in ambito navale, a sviluppare nuove opportunità di collaborazione ricerca-impresa e a creare nuovi posti di lavoro per giovani talenti su un tema rilevante per il futuro sostenibile dei trasporti marittimi.
Testo redatto su fonte Progetto NGShiP
Image credit: NGShiP
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PROPULSIONE NAVALE
Progetto COSTA: ridurre le emissioni inquinanti del trasporto marittimo, realizzando un piano per la diffusione del GNL nel Mediterraneo, nel Mar Nero e nell’Atlantico
01.03.2014
Testo dell’articolo
COSTA coinvolge quattro paesi membri (Italia, Spagna, Portogallo e Grecia) con l’obiettivo di produrre risultati strategici di interesse per tutta l’Unione, creando un contesto di decisioni strategiche e di buone prassi comuni rilevanti per le Amministrazioni e gli altri stakeholder ai fini di:
• condizioni quadro per l’utilizzo dell’LNG sulle navi nelle aree del Mediterraneo, dell’Oceano Atlantico e del Mar Nero (“LNG Masterplan”) incluse le isole Azzorre e Madeira;
• esigenze degli utenti per quanto riguarda le tecnologie e i sistemi verdi (“Greening MoS Best Practices”);
• esigenze degli utenti per quanto riguarda l’aumento dell’efficienza basata sulle ICT di tutta la catena MoS (“Intelligent Port Best Practices”).
Il risultato più rilevante è il cosiddetto “LNG Masterplan” per le aree del Mediterraneo, del Mar Nero e dell’Atlantico.
Il programma è entrato nella fase conclusiva e il suo risultato finale consisterà nell’elaborazione di un piano per la costruzione di una rete di rigassificatori per il trasporto marittimo a corto raggio tra il Mar Mediterraneo e l’Atlantico del Nord, così come per la tratta verso le Azzorre e l’isola di Madeira. In Italia, oltre alla Liguria, principale partner, sono molte le regioni che possono essere interessate dal piano: Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Marche, Veneto e Friuli. L’obiettivo è aumentare il potenziale delle Autostrade del Mare abbassando i costi dei trasporti, sviluppando un mercato del gas naturale stabile e riducendo le emissioni d’inquinanti. Se le raccomandazioni di COSTA saranno attuate, si prevede un calo delle emissioni di anidride carbonica del trasporto marittimo del 25% nel 2020 e del 50% nel 2050. L’uso del GNL eliminerebbe inoltre le emissioni di solfati e ridurrebbe del 90% quelle di nitrati. Il progetto si concluderà con una conferenza finale alle Azzorre prevista per il 28 e 29 aprile 2014.
Testo redatto su fonte Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
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PROPULSIONE NAVALE
Guardia Costiera: la conversione al GNL ha il vantaggio di una forte riduzione delle emissioni inquinanti e di un sensibile abbattimento dei costi del carburante
14.02.2014
Testo dell’articolo
Dal convegno, che ha rappresentato un importante momento di incontro per lo sviluppo del settore marittimo, che a breve dovrà adeguarsi alle restrizioni ambientali imposte dall’Unione Europea, è emerso come lo shipping nazionale risulti pronto ad accogliere le nuove sfide con spirito dinamico e propositivo, dimostrando sensibilità, attenzione e disponibilità agli investimenti. “Il dialogo con gli operatori – ha sottolineato nel suo intervento l’Ammiraglio Felicio Angrisano – rappresenta, ormai da anni, la chiave di volta per il Comando generale delle Capitanerie di porto che ha improntato a tal proposito una vera e propria strategia di azione, fornendo il supporto necessario agli armatori anche per l’utilizzo di nuove tecnologie applicate all’ambito marittimo in modo da fornire un contributo tangibile al rilancio del settore, anche in termini di affidabilità e sicurezza.”
Testo redatto su fonte Guardia Costiera dell’11 febbraio 2014
Image credit: Guardia Costiera
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IMPIANTI NAVALI
Presentato a Trieste il progetto di ricerca “MVDC Large Ship”: la corrente continua al servizio di una nuova progettazione per le grandi navi di domani
28.01.2014
Testo dell’articolo
Il bando regionale nell’ambito del quale “MVDC Large Ship” si è classificato al primo posto in una rosa di 13 concorrenti, ha coinvolto partner del mondo dell’impresa e della ricerca, affiancando a Fincantieri, capofila del progetto, 3 atenei di cui 2 della regione: quelli di Trieste, di Udine, e il Politecnico di Milano. Il progetto è stato presentato in partnership con DITENAVE e con il supporto di altre 3 importanti realtà regionali quali Area Science Park, Rinave e Blu Electra.
Lo studio ha analizzato 3 sottosistemi fondamentali legati all’introduzione della corrente continua: generazione, distribuzione e utilizzazione, individuando punti di forza e limiti delle nuove soluzioni. Con l’introduzione della corrente continua sono emerse delle nuove opportunità, in termini di riduzione di peso, di spazi tecnici, e dei fattori inquinanti e un grado maggiore di flessibilità, modularità, affidabilità e controllo della rete elettrica.
«Le università coinvolte nel progetto – ha dichiarato il Prof. Giorgio Sulligoi, collaboratore del Rettore dell’Università di Trieste per le politiche territoriali e i rapporti con le attività produttive – hanno provato a definire un percorso progettuale che portasse, in una prima fase di ricerca industriale, all’individuazione di soluzioni tecnologiche il più possibile modulari, innovative per struttura o per settore di applicazione. Una seconda fase di sviluppo sperimentale ha portato a definire le linee guida per il progetto e l’integrazione funzionale di tali soluzioni a bordo, applicabili a diverse tipologie di navi: passeggeri, militari, offshore. Va sottolineato il ruolo essenziale svolto del capofila Fincantieri, che nell’accettare la sfida ha conferito al progetto visione e concretezza tali da qualificare l’intera attività, al punto che stiamo già avendo richieste di informazioni da parte di università e consorzi di ricerca statunitensi».
Marco Tabai di Fincantieri, project manager del progetto, ha dichiarato: «Il progetto MVDC rappresenta una nuova frontiera nell’applicazione della corrente continua. Questo progetto di ricerca infatti pone le basi per la definizione e la progettazione di un sistema fortemente innovativo, di potenziale interesse per armatori, cantieri navali, imprese fornitrici di sistemi elettrici, università ed enti di ricerca. In un ambito particolarmente rilevante per il territorio, quello dei trasporti via mare, si aprono quindi scenari di grandi opportunità di sviluppo e collaborazioni, che la regione Friuli Venezia Giulia ha contribuito attivamente a creare».
Testo redatto su fonte Università degli Studi di Trieste del 28 gennaio 2014
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PROPULSIONE NAVALE
Trasporti navali: la Marina Militare guarda al GNL in una prospettiva futura di minori costi di carburante, minor impatto ambientale e tutela dell’ambiente marino
19.11.2013
Testo dell’articolo
La Marina Militare partecipa con i suoi ingegneri militari e tecnici civili in servizio presso lo Stato Maggiore Marina al fianco dell’industria cantieristica nazionale nel percorso di recupero della competitività nel settore delle costruzioni navali. A tal proposito sono state sviluppate soluzioni tecnologiche per la propulsione e la generazione elettrica che garantiranno alle nuove navi maggiori prestazioni con minor impiego energetico.
La Marina Militare metterà a disposizione la propria esperienza e le proprie competenze nella gestione di carburanti ad elevata volatilità a supporto della fase di studio delle normativa che precede e accompagnerà la diffusione del GNL nello shipping. Navi militari eco-efficienti permetteranno in futuro di ridurre il consumo di derivati petroliferi, contribuendo al raggiungimento degli impegni assunti dall’Italia e dall’Unione Europea in campo internazionale sul contenimento delle emissioni di inquinanti atmosferici e di gas serra, in accordo con le linee guida della Strategia Energetica Nazionale.
Testo redatto su fonte Marina Militare Italiana del 18 novembre 2013
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